Ultima delle 4 fragranze autunnali che vediamo insieme, ecco a voi Ebony & Oak.
La descrizione ufficiale della fragranza cita: "Note legnose, pino e patchouli creano una profumazione unica che conquisterà tutti".
- Si sente anche abbastanza facilmente il profumo del legno di quercia, con quella sua nota molto particolare e che, ammetto, non mi dispiace affatto.
- Abbiamo il legno di cedro che si sente un poco meno a mio avviso, e che da un tocco legnoso ma con una punta di dolce.
- C'è poi la lavanda che riesce ad aggiungere un leggero tocco floreale e molto fresco.
- Per quanto riguarda l'eucalipto l'ho sentito ma relativamente poco, mentre non sono riuscito ad individuare il patchouli e l'ebano.
Da una parte non conosco neanche il profumo dell'ebano, quindi non saprei...
Come vedete, però, gli oli essenziali sono davvero molti e ben diversificati, e l'insieme di tutte queste note crea una fragranza boschivo/legnosa che non annoia e che ad ogni respiro regala un profumo differente.
Per i dettagli su intensità e durata posso dirvi che:
- L'intensità, e mi riferisco al formato votivo, è stata come mi aspettavo medio/alta.
Sappiamo che i votivi non hanno sempre un'intensità degna di nota ma in questo caso sì: il profumo è stato bello intenso ma leggero al tempo stesso.
Non abbiamo una fragranza che appesantisce l'aria, ma anzi abbiamo un profumo che la rinfresca e la rende quasi più "pulita" se vogliamo, quasi come se stessimo facendo una bella passeggiata all'aperto.
- Anche la durata è stata medio/alta.
In questo caso ho deciso di utilizzare una piccola porzione del votivo sul bruciatore e, avendo avuto una superficie di ardenza maggiore, il profumo è stato ancora più avvolgente.
Attenzione quindi alla scelta dei formati in base alle vostre esigenze e gusti personali.
In definitiva si tratta di una fragranza che vi consiglio per la stagione autunnale ed invernale perchè, con il suo tocco particolare, saprà regalarvi un'atmosfera esclusiva.
Personalmente mi ha ricordato quando, nel periodo ottobre - novembre, passavo qualche ora pomeridiana in un piccolo parco di Milano, nell'attesa tra un corso universitario ed un altro.
Seduti su una panchina, ci avviciniamo lo zaino alla gamba nell'intento di trovare un immaginario riparo dall'aria fredda che comincia a soffiare dalle querce dietro di noi.
L'aria è satura di umidità ma fresca: alziamo lo sguardo e vediamo che il cielo è completamente coperto da grossi nuvoloni grigi e, solo in lontananza, l'azzurro del cielo riesce a fare capolino.
Il parco è quasi deserto, fatta eccezione per una signora sulla sessantina che passeggia con il suo Jack Russel a passo svelto ed un paio di ragazzi che si spingono scherzosamente avviandosi verso il cancello.
Il profumo del legno e degli alberi, delle foglie secche e dell'aria umida, nebbiosa e fresca regalano una sensazione particolare secondo me.
Un misto di tranquillità e malinconia.
Voto finale: 7.5/10
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